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Tutto è archivio – Nulla è archivio

a cura di Gaetano Crivaro e Margherita Pisano

AA.VV – pagine 112
Risograph 6 colori
cucitura a mano e colla
Formato: 148 x 210 mm
Lingua: Italiano
Anno: 2021
ISBN: 979-12-80674-00-5
I edizione di 200 copie
Prezzo: € 20,00
Edito da: Oreri / Ininziativa Editoriale

NOTA DEI CURATORI

Questo libro nasce all’interno del progetto di ricerca e sperimentazione cinematografica Smontare e rimontare immaginari, dedicato alla realizzazione di film a partire dal riuso di filmati d’archivio che, in un percorso lungo sette anni, ha portato alla realizzazione del film Rondò final.

Gli scritti contenuti all’interno della pubblicazione rappresentano un tentativo non esaustivo di raccontare non tanto, o meglio, non solo il processo che ha portato alla realizzazione del film, quanto il pensiero di cui questo processo si è nutrito. Il libro è diviso in due parti: la prima parte esplora i concetti di archivio e di film d’archivio con scritti di diversi autori, dall’archivista all’operatore culturale, al critico, al cineasta; la seconda parte è dedicata al processo di realizzazione del film Rondò final, e contiene scritti dei diversi artisti e cineasti che hanno partecipato in diverse fasi alla realizzazione del film.

La pluralità degli scritti, a volte in netta contrapposizione tra di loro, rappresenta per noi una ricchezza, perché è di questa pluralità di sguardi discordanti che il processo si è nutrito.

POSTFAZIONE E NOTA SULLA STAMPA

Questo libro nasce tra le mura di Controra, uno spazio culturale nato a Cagliari nel 2019 dall’incontro tra il Laboratorio L’Ambulante e quella che sarebbe poi diventata Oreri—Iniziativa Editoriale. Nasce dall’incontro di due linguaggi, quello del cinema e quello della stampa, che si confrontano con le immagini, indagate da entrambi con una tensione di ricerca e sperimentazione contro il tempo cristallizzato nelle stesse.
Il lavoro cinematografico con i materiali d’archivio che portiamo avanti dal 2014, prova a materializzarsi in una nuova forma espressiva: i filmati di archivi diversi si compongono e ricompongono nel film, mescolandosi a suoni e voci e cercando, in questo libro, di andare oltre lo schermo e tornare ad essere materia.

La tecnica di stampa scelta, comunemente detta risograph, condivide con il cinema di seconda mano una dimensione in bilico fra il digitale e l’analogico, che gioca contro l’illusione di un certo tempo che l’immagine può dare.
Partendo da un file digitale a colori, questa tecnologia richiede la scomposizione dell’immagine in più canali monocromatici che, trasferiti sulla carta mediante il passaggio dell’inchiostro attraverso una matrice perforata, ricreano l’immagine originale.
Prendendo in prestito aspetti tecnici della stampa serigrafica e di quella offset, questo procedimento presenta una serie di caratteristiche che potrebbero essere considerate come limitazioni per un occhio abituato a concepire l’immagine stampata come una semplice riproduzione della “realtà”. La più evidente è sicuramente la grana estremamente materica. La seconda, causata dal processo di stampa “scomposto”, è la frequente imprecisione nella registrazione dei livelli. La terza limitazione è data dall’assenza, fra gli inchiostri utilizzati da queste macchine, dei colori ciano e magenta, universalmente utilizzati per la riproduzione delle immagini fotografiche nella stampa in quadricromia. Ciò porta a dover ricostruire le immagini con colori alternativi, che contribuiscono a rendere impossibile la riproduzione “esatta” di un’immagine.

La commistione di tecnologie, l’ibridazione tra digitale e analogico, l’alterazione della stampa dell’immagine fotografica, il lavoro ricombinatorio e quasi artigianale dello stampatore e del designer alle prese con tali limiti ci è sembrato in linea con il processo sperimentale avviato con gli “archivi” e culminato con la realizzazione del film Rondò final. Un tipo di stampa che, come il lavoro con gli archivi, non si limita a registrare, riprodurre e “fotocopiare” la realtà ma, partendo dall’assunzione dell’impossibilità di tale compito, si assume la responsabilità di manipolarla, muovendosi fra le imperfezioni e facendone uno dei suoi tratti distintivi.

CREDITS

TUTTO È ARCHIVIO – NULLA È ARCHIVIO

Realizzato nell’ambito del progetto
Smontare e rimontare immaginari

Ideato e coordinato da
L’Ambulante

A cura di
Gaetano Crivaro e Margherita Pisano

Contributi di
Gaetano Crivaro, Margherita Pisano, Antonello Zanda, Alessio Galbiati, Enrico Trogu, Felice D’Agostino, Arturo Lavorato, Vittoria Soddu, Alberto Diana, Luca Carboni

Revisione testi
Riccardo Mura (Sèmiti di Paràuli)

Progetto grafico e stampa
Luca Carboni per Oreri—Iniziativa Editoriale

Produzione
L’Ambulante/Oreri—Iniziativa Editoriale (2021)

Finanziato da
Regione Autonoma della Sardegna (L.R. 15/2006 “Norme per lo sviluppo del cinema in Sardegna”, art. 16, comma 3: “Progetti di ricerca e sperimentazione”)

Partnerships
Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari
Archivio di Stato di Cagliari
Rapporto Confidenziale – Rivista digitale di cultura cinematografica

Si ringraziano
le famiglie e i familiari dei cineamatori che ci hanno gentilmente permesso lʼuso delle loro immagini: Salvatore Angius, Antonello Anziani, Pio Bruno, Rossella Cossu, Alberto Lai, Bruno Muntoni, Paolo Pezzuoli, Max Solinas, Federica Sotgiu, le famiglie Del Piano, Pineider, Ridolfini, Rundini, Vodret, Widmar;
Felice Tiragallo e Salvatore Carboni; gli operatori della Cineteca Sarda di Cagliari Natalino Virdis, Luigi Cabras, Martina Mulas, Luca Portas; Pierluisa Castiglione, Cinzia Lecca, Mauro Frau; i funzionari regionali Rossana Rubiu e Valentina Piras.

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