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REMIX

Componimenti eventuali tra archivi, web, social media e rappresentazioni mediatiche

Ogni minuto, su YouTube, vengono caricate circa 500 ore di filmati e ogni giorno viene guardato oltre 1 miliardo di ore di video.

Le pratiche artistiche di ri-appropriazione, mashup e riuso hanno una storia lunga e fertile, dai film di montaggio o film d’archivio, al remix musicale, ai fotomontaggi dadaidisti. Molte produzioni artistiche, possono essere considerate secondo i termini di “un’estetica della selezione e ricombinazione” (Lev Manovich, in Claire Chatelet 2017), che hanno origine nei processi in cui l’artista non parte da materiali grezzi ma da materiali culturali esistenti. Nel campo del cinema e dell’audiovisivo andiamo dai détournement situazionisti, alle parodie, dai film d’archivio ai remix cinematografici realizzati da youtubers: un mondo immenso in cui il campionamento, la ricombinazione e ri-significazione sono i punti cardine per la produzione di opere che, partendo da materiali esistenti, sviluppano nuove opere. Pratiche che, con l’avvento del web e dell’era digitale, si sono moltiplicate grazie soprattutto alla proliferazione dei contenuti, dei prodotti e della facilità e libertà di fruizione e di produzione.

Nel web si possono trovare tutorial per costruire qualunque cosa, tutorial per cucinare qualunque cibo, video recensioni di qualunque oggetto, rimedi per la lavatrice rotta o per un calzino bucato, tutorial su come fabbricare una mascherina per proteggersi dal Covid o su come trasformare una cassetta della frutta in un oggetto d’arredo. Ci si trovano videoclip di band famose e di gruppi musicali locali, film storici e cortometraggi amatoriali, discorsi dei presidenti di qualunque organizzazione e discorsi di sindaci di comuni minuscoli, feste popolari e compleanni, video scientifici, dirette dallo spazio della NASA e riprese hackerate di videocamere di sorveglianza. Potremmo continuare all’infinito. Insomma un calderone gigantesco, miliardi e miliardi di ore di filmati accessibili a chiunque abbia una connessione ed ovunque ci sia una connessione.
Digitando Torri Gemelle sulla sezione Video di Google, vengono fuori 58.300 video; digitando G8 Genova, 30.100; digitando Covid-19 (a fine Agosto 2020) vengono fuori addirittura 2.010.000.000 di video. Questo ci può dare la dimensione di come sia cambiata la produzione audiovisiva negli ultimi 20 anni, ma anche informazioni sulla funzione archivistica di uno strumento di uso quotidiano come può essere YouTube. Insomma, abbiamo di fronte a noi uno sterminato archivio che, in maniera disordinata, è testimone di eventi, momenti epocali, piccole storie, mutamenti del rapporto con il sé e tanto altro. Bisogna solo trovare un ordine.

Da molti anni ormai L’Ambulante si occupa di archivi, di produzione di film “di montaggio” a partire da materiali d’archivio (Rondò final 2021) e di diffusione di un certo tipo di cinema a base d’archivio, attraverso progetti di ricerca che hanno coinvolto archivi dedicati al cinema di famiglia, archivi di antropologi, archivi storici (VideoRitratti in Sardegna, 2017/2018; Cinema di Seconda mano, 2018/2019; Smontare e rimontare immaginari, 2019/2020). L’Ambulante cura anche una rassegna che si chiama Cinema di Seconda Mano, giunta nel 2021 alla sua terza edizione.

Abbiamo avviato una ricerca, una sperimentazione grazie alla quale esplorare e trattare il web come archivio di materiali pre-esistenti, ragionando sulle rappresentazioni mediatiche che tali materiali creano nel veicolare messaggi ed eventi particolari della contemporaneità.
Attraverso un remix, abbiamo tentato una o più decostruzioni di tali narrazioni per ricostruire letture critiche sulla rappresentazione del presente.
Abbiamo, così, coinvolto un gruppo eterogeneo di artisti, filmaker e sound artists chiedendo loro, a partire da un primo momento laboratoriale comune, di realizzare delle opere, usando materiali prevalentemente provenienti dal Web e non solo (storie di instagram, video di youtube, video di Facebook, video istituzionali, filmati di cinema di famiglia, frammenti tratti da archivi istituzionali, comunicati politici eccetera), che potessero insieme, al di là della tematica generale affrontata nei singoli frammenti, sollevare una serie di domande.

Un percorso di riflessione, sperimentazione e quindi produzione, (Remix appunto) che è riflessione sul cinema e sui media.
Ognuno degli artisti coinvolti si è confrontato con l’archivio seguendo una linea guida comune, sintetizzata con il concetto di “EVENTO”.

A partire da queste singole opere, ne abbiamo smontata, rimontata e realizzata una nuova, collettiva. Un Remix del Remix.
Gli autori coinvolti sono: Carolina Valencia Caicedo, Luca Carboni, Alberto Diana, Riccardo Giacconi, Alessandro Penta, Vittoria Soddu.

Qui di seguito le opere realizzate (4 cortometraggi, un audio documentario e un’opera collettiva):

CARTA URGENTE
di Alberto Diana (Cortometraggio)

Maggio 2021. La Colombia è in piazza: la polizia risponde con il fuoco. Osservo le barricate da un altro continente: i filmati e le testimonianze degli amici rimasti a Medellín danno voce a un paese che non si arrende, facendo riaffiorare ricordi che sembravano ormai lontani.

CORPO A CORPO
di Alessandro Penta (Cortometraggio)

A distanza di vent’anni vicino alla collinetta è cresciuto un bosco. Questo è il luogo di quel ricordo così difficile da ricostruire. Sullo schermo invece tutto appare in pochi istanti, con i suoi codici, nuovi simboli. Tutto è esposto, inciso, anche l’aggressività, la sfida, la lotta.
E’ un corpo a corpo. Tra un ricordo e una visione. Tra un dolore lontano e uno che scorre in loop sullo schermo. È un corpo a corpo dove il corpo non c’è più. Quello che resta è un racconto.

1871–1986
di Luca Carboni (Cortometraggio)

La sanguinaria repressione della Comune di Parigi – canto del cigno del secolo delle rivoluzioni in Europa– e l’ingresso trionfale nella civiltà delle intelligenze artificiali che spiana la strada al neoliberismo e alla sua pretesa di farsi custode ultimo della Storia. Due momenti apparentemente slegati, ma che hanno segnato, ognuno a suo modo, l’affermarsi di un modello egemonico la cui continuità possiamo ritrovare nel nostro quotidiano ipermediatizzato. La fiducia cieca nella tecnologia – i boulevard moderni del barone Haussmann, che consentono alle truppe reali di annichilire in pochi giorni le resistenze dei comunardi, così come i sistemi informatici che consentono alla polizia statunitense di assegnare nome e volto a una impronta digitale in pochi minuti– è il filo conduttore individuato in questo corto in cui le immagini, sovrapposte in maniera brutale, espongono ora lo scherno, ora la disapprovazione, ora la violenza rassicurante del volto che si fa, quasi naturalmente, portavoce del senso comune di un’epoca via via più barbara.

INSTRUCTIONS NOT INCLUDED
di Vittoria Soddu (Cortometraggio)

Le istruzioni non sono in dotazione di chi guarda e ascolta. Un remix che percorre una porzione di storia del videogioco facendo particolare attenzione all’utilizzo del testo, l’istruzione appunto, che guida il protagonista di questa partita multiforme nei movimenti fra diverse ambientazioni e con differenti obbiettivi, incarnando sempre, però, un personaggio che si imbatte in un enigma da risolvere. L’esigenza del giocatore-tipo cambia e si manifesta nelle narrazioni sviluppate da programmatori e game designers, fin dai primi videogiochi prettamente testuali dove l’avanzamento del proprio personaggio non è apparentemente visibile ma esiste nell’immaginario di chi guida la partita.

DOMINIO PUBBLICO
di Carolina Valencia e Riccardo Giacconi (Audio documentario)

Una serie audio di 5 episodi, ognuno della durata di 20 minuti, basata su degli eventi successi nella storia recente d’Italia. Vogliamo utilizzare i materiali che si trovano su internet per costruire un contro-racconto di questi eventi, utilizzando i materiali disponibili online su youtube e sui siti di RAI, Radio Popolare, Radio Radicale, senza una voce che guida questo materiale, solamente attraverso il montaggio.
Il primo episodio dedicato all’attentato di Macerata, un attacco con arma da fuoco verificatosi il 3 febbraio 2018. Un 28enne, Luca Traini, un giorno ha deciso di cercare di uccidere le persone di colore che trovava per strada. Questo fatto è diventato uno spettacolo pubblico da registrare. Circolano su internet tante immagini di lui davanti al monumento ai caduti, con la bandiera italiana avvolta sulle spalle e la mano alzata col saluto fascista.
Questo caso si è verificato nel corso della campagna elettorale per le elezioni politiche del 2018.

REMIX – REMIX
di AA.VV (Luca Carboni, Alberto Diana, Riccardo Giacconi, Alessandro Penta, Vittoria Soddu, Carolina Valencia, Gaetano Crivaro, Felice D’Agostino, Arturo Lavorato e Margherita Pisano)

Opera collettiva realizzata smontando e rimettendo in una nuova forma le opere che Luca Carboni, Alberto Diana, Riccardo Giacconi, Alessandro Penta, Vittoria Soddu, Carolina Valencia hanno realizzato per il progetto REMIX.
Il risultato è una nuova opera, visionaria eterogenea e fortemente contemporanea.

REMIX
Componimenti eventuali tra archivi, web, social media e rappresentazioni mediatiche

Progetto di ricerca e sperimentazione a cura de L’Ambulante
Ideato e coordinato da: Gaetano Crivaro e Margherita Pisano
Con la partecipazione di: Arturo Lavorato e Felice D’Agostino
Artisti coinvolti: Luca Carboni, Alberto Diana, Riccardo Giacconi, Alessandro Penta, Vittoria Soddu, Carolina Valencia Caicedo
Partner: Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari / DADU – Dipartimento Architettura Design e urbanistica – UNISS
Con il contributo di: Regione Autonoma della Sardegna